Fiorella Bonsi, una gardonese per il Kenya
di Erregi

Dopo la laurea in lingue per le relazioni internazionali, la 24enne gardonese Fiorella Bonsi ha intrapreso la sua avventura umanitaria in un piccolo villaggio del Kenya, viaggio che l'ha cambiata e ha cambiato la vita a molti

 
Una storia, quella della 24enne gardonese Fiorella Bonsi, raccontata già da altri quotidiani e periodici locali, e che parla di volontariato, abnegazione, solidarietà, voglia e capacità di darsi per gli altri e, soprattutto, di dimenticare tutto quanto è stato imparato sulla carta, per affrontare le difficoltà vere, del mondo vero.
 
Dopo una laurea triennale in Lingue per le relazioni internazionali, Fiorella ha infatti dovuto convivere con il fatto che, in Kenya, e precisamente a Kalongu, della sua perfetta padronanza dell’inglese non se ne sarebbe fatta proprio nulla: qui si parla solo il dialetto locale.
 
Oppure, scelta intrapresa da Fiorella, si può comunicare con il linguaggio del cuore, quello fatto di piccoli gesti con grande significato e che hanno portato la giovane volontaria a rendersi conto che, prima di tutto, ai bambini del villaggio servivano acqua e sapone, cose mai viste o, quantomeno, mai contemporaneamente.
 
E allora ecco Fiorella che si arma di spugne, catini con acqua, sapone, disinfettanti e detergenti per la persona e, ad uno ad uno, passa in rassegna i bambini di Kalongu che dall’esperienza del bagnetto, mai vissuta prima, restano estasiati.
 
Questo, quindi, è il messaggio forte che ci arriva dalla giovane gardonese: il volontariato nel Continente africano è fatto anche di gesti ordinari compiuti, però, in modo straordinario e con il cuore.
 
Cuore che Fiorella ha lasciato proprio in quel piccolo villaggio di capanne e al quale presto si ricongiungerà, tornando a dare una mano all’organizzazione locale Uongozi e, chissà, a concretizzare la costruzione di una cucina a legna e di un pozzo.
 
 
Foto "Giornale di Brescia"