Dalle Comunità montane all'Unione dei Comuni
di Cesare Fumana

Un convegno del Pd valsabbino ha fatto il punto sull'evoluzione normativa e di funzione alla quale andranno incontro le Comunità montane. Presente in Valsabbia anche il sindaco di Sarezzo, Massimo Ottelli

 
Lo scorso giovedì sera, nella sala assembleare della Comunità montana di Valle Sabbia, si è tenuto il convegno organizzato dal coordinamento dei circoli valsabbini del Partito Democratico sul futuro delle Comunità montane.
 
Principale relatore è stato Enrico Borghi, vice presidente nazionale dell’Anci, uno dei massimi esperti in problemi dei territorio montani, già presidente dell’Uncem.
 
Il via ai lavoro è stato affidato a Pietro Bisinella, segretario provinciale del Pd, che nel saluto iniziale ha sottolineato come nella ridefinizioni degli organi amministrativi territoriali bisogna interrogarsi sul fare amministrazione in territori montani. Anche il presidente comunitario valsabbino Ermano Pasini, nel portare il suo saluto, ha evidenziato l’evoluzione dell’ente per la gestione associata dei servizi per i Comuni.
 
Entrando nel merito della questione, il consigliere regionale Pd Gian Antonio Girelli ha voluto rimarcare che alla base del ruolo delle Comunità montane ci deve stare uno spirito solidale fra le comunità, che si uniscono per garantire servizi migliori alla popolazione, che per il fatto di vivere in territori montani non deve essere penalizzata.
 
"Come Pd dobbiamo accettare la sfida del cambiamento – ha spiegato Girelli –, ma dobbiamo anche difendere quanto di buono esiste. La necessita è quella di favorire l'aggregazione nella gestione dei servizi fra piccoli comuni, superare le realtà istituzionali troppo piccole, definire con esattezza compiti e ruolo di ciascun soggetto. Il tutto deve essere accompagnato da una diversa distribuzione delle risorse, non nell'aumento della pressione impositiva".
 
Enrico Borghi ha esordito lanciando l’allarme che dietro gli scandali di questi giorni nella regione Lazio e nelle altre regioni, si sta ridisegnando il potere in Italia dei prossimi 20 anni, con il rischio di una mancanza di democrazia nei diversi livelli territoriali. Ha poi illustrato la sua battaglia con l’Anci perché nella definizione delle funzioni dei servizi fondamentali affidati ai Comuni si tenga conto delle esigenze dei più piccoli (quelli sotto i 3 mila abitanti) e come riuscire a organizzare al meglio i servizi associati fra comuni.
 
"Ci sono esperienze di comunità montane virtuose, come lo sono quelle bresciane, che sono state di esempio anche per altre realtà – ha rimarcato Borghi –. Le Comunità montante dovranno diventare Unione di Comuni montani, in modo da garantire con risorse proprie i servizi alle proprie comunità, entrando in una logica d’ambito. Il percorso è ancora in atto, ma come Anci abbiamo già chiesto un confronto con la Conferenza delle Regioni, ai fini di armonizzare il processo di applicazione della riforma su tutto il territorio nazionale".
 
Hanno portato la loro esperienza di sindaci di comuni montani Massimo Ottelli, primo cittadino di Sarezzo, e Manuel Bacchetti di Pertica Bassa. Ottelli ha sottolineato il ruolo di confronto e di sintesi rappresentato dalla comunità montane e la necessità per i Comuni della gestione associata dei servizi. Ha poi definito un errore la diminuzione dei consigliere comunali, che mina la rappresentanza e un maggiore confronto a livello locale.
 
Bacchetti ha messo in luce le difficoltà dell’amministrare un piccolo comune montano, costretti negli ultimi tempi a subire le decisioni di altri, e che trova nella Comunità montana un ruolo di regia per offrire servizi ai cittadini.
 
A tirare le fila del discorso è stato il senatore Guido Galperti, che ha proposto una disamina della crisi in cui siamo piombati negli ultimi anni e del ruolo del Pd nei confronti del Governo Monti. Nella ridefinizione degli enti territoriali Galperti si è detto favorevole a un accorpamento di province che per numero di abitanti non hanno ragione d’essere, con tutte le difficoltà che questo comporta. Anche per lui è necessario avere un occhio di riguardo per i territori montani perché per questo non devono essere penalizzati.