Speranze ancora accese per il presidio ospedaliero di Gardone
di Erregi

Dopo l'incontro avvenuto tra Bruno Bettinsoli, presidente della Comunità montana, i sindaci triumplini e Luigi Leone, nuovo direttore sanitario del Presidio, si torna a parlare di un possibile futuro roseo per il nosocomio gardonese

 
Vengono soprattutto chiariti i dubbi e sottolineate le posizioni difensive dei sindaci, nell’incontro avvenuto nei giorni scorsi con il nuovo direttore sanitario dell’ospedale di Gardone, Luigi Leone:  pur nella consapevolezza che le decisioni della chiusura di Ginecologia e del Nido non siano imputabili al direttore, i sindaci e in particolare quello gardonese, Michele Gussago, non mollano la presa, continuando a sottolineare la necessità dell’ospedale valligiano.
 
Leone, d’altra parte, si è mostrato disponibile al dialogo e alle delucidazioni, dimostrando anche grande conoscenza del territorio, delle sue necessità e delle problematiche attuali.
 
Su queste basi, quindi, è augurio di tutti che il futuro possa portare con sé maggiore chiarezza e consultazione prima di arrivare a decisioni drastiche che, seppur necessarie non tengono conto della popolazione né la interpellano.
 
All’incontro, inoltre, Michele Gussago ha avuto modo di precisare che la farmacia interna all’ospedale non è stata chiusa in maniera definitiva, bensì si sta riorganizzando per poi riaprire offrendo un servizio ottimizzato e migliore.
 
Si parla, infine, anche di trovare accordi con gli Spedali civili in modo che alcuni servizi sanitari per i quali l’azienda ospedaliera paga affitti a strutture esterne, possano essere collocati a Gardone, garantendo al presidio un futuro e alla popolazione nuove prestazioni.