Shopping compulsivo
di da www.indebitati.it

Quando lo shopping non è più un momento piacevole, ma diventa un bisogno irrefrenabile di acquistare qualsiasi cosa ecco che si trasforma in oniomania

Lo shopping compulsivo, come molti oggi sanno, non è il breve e piacevole momento che si vive quando compriamo qualcosa. La dipendenza dallo shopping è un comportamento disadattivo usato per evitare la realtà sgradevole. Alcuni esperti ritengono che durante l’azione compulsiva il compratore adotta una specie di auto medicazione, cioè ottiene una variazione positiva nel proprio organismo.
 
Lo shopping compulsivo, è anche detto oniomania da dal greco onios che vuol dire “da vendere”, cioè “mania di comprare ciò che è in vendita”; l’andare nei negozi e acquistare tutto porta ben presto ad un disastro economico. Ha inoltre un effetto limitato: tolta l’etichetta del prezzo dell’oggetto comprato scema la sensazione di benessere. Il primo a parlare di questa dipendenza fu Krapelin nel 1915.
 
In primo luogo si nota che, a differenza delle classiche dipendenze, in questo caso non è prevista l’assunzione di sostanze esterne come nel caso dell’alcolismo o della tossicodipendenza.
Questo aspetto è di fondamentale importanza ed evidenzia che la mancanza del rischio oggettivo e concreto di mettere a repentaglio la propria vita  induce nella società una visione poco critica delle conseguenze che lo shopping compulsivo può generare nella vita dei soggetti dipendenti.
 
In secondo luogo il disturbo presenta diversi aspetti riconducibili ad altre patologie già chiaramente classificate quali la depressione, il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo del controllo degli impulsi.
 
Nell’episodio compulsivo la modificazione della serotonina porta a percepire, oltre alla sensazione di benessere, la possibilità di risolvere le proprie difficoltà. Questa falsa sensazione del proprio stato è l’elemento essenziale che induce il compratore a ripetere ossessivamente l’atto al fine di trovare il proprio equilibrio ed il proprio piacere.
 
L’atto del comprare compulsivamente è spesso accompagnato da rimorso, vergogna, colpa irreparabile ed impossibilità di aiuto. Queste emozioni, associate ad una diffusa depressione, aumentano la dipendenza.
Le conseguenze per il compulsive shopper sono diverse: contrarre debiti abbastanza elevati, timore di essere scoperti, atti disperati per nascondere la propria colpa.
 
I soggetti colpiti da questa dipendenza possono essere portatori di altri disturbi:
alcoolismo, disturbi alimentari, etc.
E’ ciò che viene chiamato “Comorbilità” (si nascondono le bottiglie, si nascondono i vestiti).
In media 7/8 ore la settimana sono pervase da questo impulso a comprare. I tentativi di opporsi a tale comportamento irrefrenabile vengono descritti spesso come fallimentari; circa il 74% delle volte in cui i soggetti sperimentano l’impulso a comprare esso ha come conseguenza l’acquisto.
 
E’ comunque probabile che i consumatori compulsivi abbiano, fin dall’inizio, poca stima di sé, confermata e rinforzata, poi, dalle conseguenze negative del loro comportamento.
E’ da rilevare che lo shopping compulsivo non è un problema unicamente femminile, anche gli uomini ne soffrono. Il punto di vista tradizionale delle donne che soffrono dell’acquisto compulsivo è probabilmente risultato dal fatto che la maggior parte degli studi fatti erano rivolti principalmente alle donne. Queste, infatti, sono più inclini ad ammettere la loro dipendenza mentre gli uomini sono restii.