Filosofia
di Itu

Grandi interpreti della nostra società, inviti e ricreazione prima di inoltrarci nell'anno scolastico.

 
Ecco, incastrati come siamo nella crisi ci mancava solo di invitare Bauman al festival della letteratura a Mantova proprio all’esordio dell’anno scolastico.
Per chi non sa chi sia il personaggio lo può assaggiare on demand e scoprire un vecchietto raggrinzito con le sopracciglia svampite raggrumate sopra occhi che vedono lontano, il suo fare è elastico come quello di un bambino che nel banco si sente stretto e basta rendersi conto delle sue braccia allargate, delle mani ripetutamente passate sul viso, della fatica che preme nel cercare compatibilità con il traduttore perché le parole non sporchino il senso e il pubblico che con lui è in attesa : perché niente accade se non c’è struggimento nel trovare lo stesso obiettivo.
 
Si parte da Socrate e si serpeggia per la moralità, l’educazione un piccolo particolare di cui ci siamo dimenticati presi come siamo dal decifrare gli organismi indisponenti della tecnologia che quest’anno propone per esempio il registro digitale.
Per quanto riguarda mio figlio una scocciatura che sa già che ricadrà in stille di sudore che remano contro la logica di restringimento dei materiali da usare: non aumentano gli insegnamenti, solo le istruzioni d’uso.
 
Bauman ci prova a riflettere e manda segnali che intimoriscono, perché riconosce la vigliaccheria di chi tradisce l’entusiasmo giovane, che cerca e si spiega solo nella passione, nell’impegno, nell’amore del bello, nella solidarietà e riconoscenza dell’altro.
Siccome il lavoro era appena iniziato ho visto che lo hanno invitato anche al festival della filosofia che si è svolto nel fine settimana successivo in quel di Modena e dintorni, un tornado di pensieri che sobilla le ormai poco incantate menti stritolate da una quotidianità deludente.
 
Questo aspetto della crisi mi piace, spero che davvero si rompa la bolla che ci ha tenuti incatenati per tanti anni e non trovo di meglio che accordarmi su nuovi segnali.
Così parte un nuovo anno scolastico, non è colpa di nessuno, che la scuola è una possibilità di crescita lo abbiamo documentato nella nostra costituzione.