In Valtrompia epocale raduno per difendere la caccia
di Andrea Alesci

Sabato 15 settembre alle ore 15 il ritrovo al Crocevia di Sarezzo e il corteo che sfilerà lungo la Sp 345 fino al municipio di Villa Carcina per rispondere alle accuse dell'ex ministro Brambilla e difendere l'intero settore armigero

 
Sarà una mobilitazione mai vista prima d’ora quella che domani, sabato 15 settembre, scatterà alle ore 15 al Crocevia di Sarezzo.
 
Un pomeriggio di metà settembre in Valtrompia che vedrà radunarsi tutte le associazioni di cacciatori bresciane (ad eccezione di Anuu) per una manifestazione contro le dichiarazioni dell’ex ministro Michela Vittoria Brambilla sulla proposta di abolizione della caccia e per difendere un settore armigero che a Brescia dà lavoro a 15 mila famiglie.
 
Questi gli intenti dichiarati nella conferenza stampa di ieri a Villa Carcina, con il sindaco Gianmaria Giraudini che ha parlato “a nome di tutti i primi cittadini della Valle, pronti a essere presenti sabato insieme al presidente della Comunità montana Bruno Bettinsoli. Sono onorato – ha aggiunto Giraudini – che Villa Carcina possa essere ideale capitale del mondo venatorio, verso il quale si palesano spesso avversità incomprensibili. La Valtrompia è nota per il settore armigero, per la caccia e per l’opera di conservazione del bosco da parte dei cacciatori”.
 
Una manifestazione che partirà dal piazzale dell’Esselunga e proseguirà poi lungo la Sp 345 fino al municipio di Villa Carcina, con la partecipazione di Federcaccia, Anlc, Fdc, Acl, Arci Caccia, Italcaccia, Crca, Ailps, Sis, Enalpesca e l’adesione di Cisl, Confartigianato e gli assessorati provinciali a Caccia e Attività produttive.
 
“L’unico rammarico che abbiamo – dice Marco Bruni, presidente provinciale Federcaccia – è il disagio creato per un paio d’ore alla Valle. Sabato saranno rappresentate tutte le associazioni venatorie esclusa l’Anuu, per una manifestazione che è stata chiesta proprio dai cacciatori. Si tratta di un evento fatto per rispondere alle accuse dell’ex ministro Michela Vittoria Bambilla e agli animalisti che proprio per sabato hanno organizzato una manifestazione a cura della Lac (Lega abolizione caccia, ndr) in città. Rivendichiamo di poter praticare un’attività regolamentata da una legge (n° 157 del 1992) e saremo presenti per difendere la caccia”.
 
A fargli eco Enzo Bosio, presidente Crca (Civiltà rurale caccia ambiente): “Questa è una manifestazione epocale, che aggrega anche gruppi diversi dal mondo della caccia come contadini e pescatori. Difendere la caccia significa difendere una cultura e una civiltà connaturate alla Valtrompia”.
 
Un comparto armigero che, secondo uno studio dell’Università degli Studi di Urbino, comprende le imprese produttrici di armi e munizioni, i fornitori specializzati, quelli generici di materiali e componenti e le imprese operanti nei settori ausiliari (produttori di macchinari, banco nazionale di prova, imprese logistiche, rete commerciale di armerie), per un’occupazione generata nel settore di 11.358 addetti, che sommata all’occupazione generata dai settori collegati alla domanda finale (cacciatori e tiratori) porta il numero a 42.889.
 
“Vogliamo – dice Carlo Bravo, presidente regionale Acl (Associazione cacciatori lombardi) – difendere la libertà di esercitare la nostra passione e dimostrare che siamo attaccati anche al lavoro complessivo che gravita attorno al mondo della caccia”.
 
Un effetto economico indotto del settore produttivo e di quello legato alla domanda finale di prodotti e sevizi da parte di cacciatori e tiratori sportivi che arriva al totale di quasi 8 miliardi di euro, ossia rappresentando lo 0,51% del Pil italiano.
 
Dunque, sabato 15 settembre sarà una giornata di mobilitazione generale in Valtrompia con l’intento di portare l’attenzione attorno al mondo della caccia a livello nazionale.