I bimbi russi tre settimane a Coccaveglie
di Giuseppe Belleri

Sono arrivati il 1° settembre la quarantina di bambini provenienti da Tula, cittadina vicino a Chernobyl e rimarranno in vacanza tre settimane presso la struttura che l'onlus triumplina ha aperto a Capovalle

 
Sono arrivati i russi in Valle: una brigata di oltre 40 ragazzi innalzanti bandiere sgargianti, brandendo valigie e zaini, armati di sano ottimismo, gioia e voglia di vivere è sbarcata sabato 1° settembre in Italia proveniente da Tula, una delle zone, vicine a Cernobyl, che porta ancora i segni della nube radioattiva sprigionatasi il 25 aprile 1986.
 
E raggiunta Capovalle, che domina sia l’Eridio che il lago di Valvestino, deposti armi e bagagli, hanno cominciato a trascorrere tre settimane di vacanza a Coccaveglie (struttura gestita dagli ‘Amici di Coccaveglie’ di Concesio), ma senza tralasciare gli impegni scolastici (da loro la scuola è già iniziata): ogni giorno seguono le lezioni tenute dagli insegnanti che li accompagnano.
 
Potranno vedere con occhio disarmato e anche toccare per la prima volta le montagne (dopo averle sorvolate), poiché da loro non ci sono; si cimenteranno in sane e disintossicanti passeggiate sui sentieri della Valvestino ricca di animali selvatici e fiori endemici.
 
Saranno accompagnati in gita a Venezia, Sirmione e Gardaland (sarà questa un’esperienza indimenticabile, specie le “montagne russe”) dove potranno anche improvvisare danze e numeri acrobatici; parteciperanno anche ad alcuni momenti della vita comunitaria con gli altri ospiti ed ogni domenica proporranno un loro originale spettacolo.
 
Sembrava non dovessero arrivare, a causa del fallimento della compagnia aerea con la quale avevano acquistato i biglietti, ma la notizia, diffusa dal ‘Corriere della Sera’ e poi ripresa da altri giornali ha commosso la compagnia aerea bergamasca Travel Ways, specializzata nei voli charter umanitari, che ha messo a disposizione un volo ed a un prezzo di 390 euro invece dei 550 chiesti dalle altre compagnie.
 
“Se qualcuno volesse passare una domenica con noi, condividendo le attività e il vitto – ha detto padre Pippo Ferrari, che da 41 anni anima gli ”Amici di Coccaveglie” – sarà ben accetto”.
 
La struttura ospitante dava un tempo alloggio a una compagnia di alpini ma è stata “convertita” da padre Pippo in luogo di pace e ristoro con iniziative di carattere ricreativo, sociale, educativo, culturale e assistenziale, particolarmente rivolte ai minori e ai giovani, qualunque sia la loro nazionalità, con l’intento di favorire l’educazione dell’uomo a una vita comunitaria basata sugli ideali della non violenza e dell’amore a contatto con una natura incontaminata.
 
Per chi volesse dare una mano ecco i recapiti: tel. 0365 75 00 66 –  c.c. postale n° 10595254 (associazione amici Coccaveglie onlus) - c.c. bancario n° 14100 c/o il Banco di Brescia (Iban IT43S0350011206000000014100).
 
I primi biglietti non sono stati rimborsati e si confida nella provvidenza per poter pagare i nuovi e dare a questi ragazzi - alcuni sono orfani - che frequentano le classi medie e superiori e che sono di famiglie povere (in Russia si galleggia sul gas ma c’è una diffusa povertà) un sereno e decoroso soggiorno di cui serberanno sicuramente un bel ricordo nel loro cuore.