I desideri romani di un «Pranzo di Ferragosto»
di Andrea Alesci

Andiamo alla scoperta di una perla del cinema italiano uscia in sala nel 2008: una commedia scritta, diretta e interpretata da Gianni Di Gregorio con la partecipazione di quattro signore anziane in una giornata ferragostana a Roma

 
Ferragosto è stato al centro qualche anno fa di una pellicola italiana del 2008 che già nel titolo (“Pranzo di Ferragosto”) sussume tutta l’azione di una storia concentrata come insegna il dettame aristotelico in unità di tempo, luogo e azione.
 
È la storia scritta, diretta e interpretata da Gianni Di Gregorio, che vede protagonista Gianni, un uomo con un lavoro ma costretto a occuparsi della madre anziana, una nobildonna decaduta capricciosa e a volte asfissiante.
 
Entrambi abitano un piccolo fatiscente appartamento nel centro di Roma, faticando a pagare i debiti, sinché in un’afosa vigilia di Ferragosto non bussa alla sua porta l’amministratore Alfonso proponendo a Gianni un patto: l’estinzione dei soldi dovuti in cambio di un favore, ossia ospitare la madre per la notte e per il pranzo di Ferragosto dell’indomani.
 
Un patto al quale si aggiunge la variabile inattesa: una zia di Alfonso, simpatica smemorata vecchietta che Gianni è convinto a ospitare in cambio di un po’ di denaro.
 
Ma le sorprese non sono certo finite: ecco un suo amico dottore che le affida anche la madre per non lasciarla sola, mentre lui svolge il suo turno in ospedale.
 
Una storia che comincia ad assumere connotati grotteschi, romanzo cinematografico ispirato a un fatto realmente accaduto, racconto scanzonato e riflessivo di una lunga giornata trasteverina durante la quale le signore (tutte attrici non professioniste) riportano in vita quei toni da commedia neorealista che fece conoscere il cinema italiano nel mondo.
 
Una giornata fra i vizi, le virtù e i desideri di quattro anziane donne e d’un uomo di mezza età, capaci di tratteggiare una storia fatta di ilare spontaneità.
 
Qui sotto il trailer.