Uno spiraglio estivo per l'autostrada di Valle
di Andrea Alesci

L'assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini ha incontrato a Roma i vertici Anas e posto loro la fine di agosto come scadenza per prendere una decisione in merito all'importante opera viaria triumplina

 
Luglio è trascorso e l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Maria Teresa Vivaldini si è recata proprio ieri (2 agosto) a Roma per incontrare i vertici dell’Anas e cercare di risolvere l’annosa questione dell’autostrada della Valtrompia.
 
Una storia vecchia di cinquant’anni e alimentata da sentimenti di rabbia, frustrazione e delusione da parte di triumplini e bresciani che attendono da tempo un’opera - definita dall’assessore Vivaldini – “fondamentale per lo sviluppo del territorio”.
 
Un incontro effettuato per mettere in campo le rimostranze e l’eventuale ricorso alla magistratura da parte della Provincia di Brescia contro i vertici Anas, colpevoli di aver fatto scadere i termini per la pubblica utilità dell’opera e consentendo ai privati di ricorrere al Tar e vincere le rispettive cause.
 
“Nell’incontro romano – sottolinea l’assessore Vivaldini – ho prospettato alternative per risolvere la questione e lanciato un ultimatum ad Anas perché diano risposte concrete entro la fine di agosto”.
 
L’opera completa sarebbe divisa in tre tronconi: un raccordo di 12,6 chilometri da Ospitaletto a Concesio con adeguamento dell’attuale Sp 19; un nuovo tratto autostradale da 13,8 chilometri che passi per Concesio, Sarezzo e Lumezzane caratterizzato da gallerie e viadotti e lo svincolo al Crocevia di Sarezzo; quindi altri 7,5 chilometri da Concesio a Sarezzo con doppia viabilità (superficiale e sotterranea).
 
Un’opera da 769 milioni di euro, dei quali 251 già stanziati per il tratto compreso tra Concesio e Sarezzo, e che già nel 2004 ricevette dal Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) l’approvazione al progetto definitivo e nel 2005 il via libera a quello esecutivo.
 
Una possibile soluzione sarebbe proprio che Anas riporti al Cipe il progetto per la riapprovazione a livello definitivo, l’aggiornamento dei costi e il rinnovo dei vincoli di pubblica utilità, per un procedimento che richiederebbe al massimo sei mesi.
 
Non resta che attendere i primi giorni di settembre per scoprire i nuovi sviluppi della situazione.