Tempi burocratici: ancora attesa per il pronto soccorso
di Erregi

Tutto fermo ai blocchi di partenza: deve attendere ancora, il potenziamento del Pronto Soccorso del presidio ospedaliero di Gardone. I tempi burocratici saranno più lunghi del previsto

 
 
Ormai si parla di 2013: ritarda, quindi, l’inizio delle opere di ampliamento, potenziamento e ottimizzazione del pronto soccorso gardonese che, a causa dei prolungati tempi burocratici, dovranno essere riprogrammate.
 
A occuparsi della situazione esiste un’apposita commissione formata dal primo cittadino di Gardone Michele Gussago con i colleghi Gabriele Zanolini (Marmentino), Fabio Peli (Polaveno) e il presidente della Comunità montana Bruno Bettinsoli.
 
Quindi, non diminuiscono né l’attenzione istituzionale sulla situazione dell’ospedale di Gardone, né sulle esigenze della cittadinanza triumplina, nelle quali rientrano, ovviamente, i servizi sanitari.
 
Il ritardo non sembra nascere da difficoltà economiche: il milione e mezzo di euro necessario c’è, ma ci sarà da attendere qualche mese più del previsto.
 
Innegabili, però, restano le preoccupazioni sul futuro dell’ospedale di Gardone: la chiusura del punto nascite resta un ricordo che brucia nella memoria di molti valtrumplini, anche se i nuovi servizi, come l’oncologia, la radioterapia e il reparto sub-acuti, nonché la tecnologizzazione dell’ortopedia, restano punti di soddisfazione.
 
Si resta in vigile attesa, quindi, del finanziamento regionale, che porterebbe gli spazi per la gestione delle emergenze da 300 metri quadrati a ben 750, a una migliore organizzazione degli spazi, per la comodità sia dei pazienti che del personale e all’ottimizzazione del servizio, di cui godono, per la maggior parte, ultra 75enni con diverse patologie e copre un territorio vasto, che va dal Maniva a Brescia, comprendendo anche l’area lumezzanese.