Sospensioni, revoche e divieti per il commercio di munizioni
di Erregi

Sotto l'esame della prefettura e del Tar tre ditte triumpline specializzare nel commercio di munizioni, polvere da sparo e accessori per la caccia. Poche la sicurezza e la chiarezza e da migliorare la gestione

 
Non si tratta di provvedimenti per danneggiare i negozianti, bensì di interventi volti a garantire la sicurezza sia della clientela, sia di chi lavora a stretto contatto con materiali potenzialmente pericolosi. I decreti della prefettura scattano per tre ditte valtrumpline a seguito di considerazioni piuttosto serie: in un caso c’erano irregolarità nei registri di carico e scarico delle munizioni e omissioni nei titoli abilitativi all’acquisto dei clienti, oltre a eccedenze nei magazzini che superavano le quantità autorizzate.
 
Si passa, poi, al banco di prova abusivo, ai fucili lasciati incustoditi e ai sistemi di sicurezza tutt’altro che a prova di intrusione. Tutto questo ha fatto sì che per i negozianti valligiani scattassero una sospensione della vendita al minuto di munizioni e polvere da sparo, il divieto di detenzione di armi e munizioni e la revoca della licenza.
 
Obiettivo, ribadisce la Prefettura, non è punire alla cieca, ma far comprendere l’importanza e la necessità di una gestione accurata di attività che hanno a che fare con materiali esplodenti, gestione che invece, finora, era stata troppo approssimativa, minando la sicurezza sia dei dipendenti che della clientela.
 
Prima che i provvedimenti vengano ritirati, i negozianti dovranno presentare e portare a termine progetti di rimessa in sicurezza e sistemazione dei propri spazi commerciali e rimediare alle carenze che hanno dato il via alla sentenza.