Due percorsi-vita senza futuro
di Fonte: Egidio Bonomi, «Giornale di Brescia», 21 giugno 2012

Negli anni Novanta la giunta Bugatti costituì due percorsi dove fare ginnastica e trovare riposo nel verde: uno da Mosniga al Passo del Cavallo, l'altro nella Valle dei Fiori sopra la Pieve. Entrambi sono inservibili e troppo degradati perché ora l'amministrazione impieghi delle risorse

 
Due percorsi-vita praticamente... morti. È il malinconico destino di due tratti montani, voluti dalla Giunta Bugatti nei secondi Anni Novanta e ora in totale abbandono.
 
L’idea, buona in sè, era d’offrire ai lumezzanesi luoghi nel verde, dotati di panchine, tavoli da pic-nic, attrezzi per lo stretching e la ginnastica, piazzoledi relax, dimenticando che le montagne circostanti sono tutte raggiungibili in pochi minuti con l’automobile e che, praticamente, ogni lumezzanese ha un suo... percorso-vita.
 
Il primo era stato realizzato dalla frazione Mosniga al Passo del Cavallo; il secondo nella bellissima Valle dei Fiori, sopra Pieve. L’uno e l’altro sono frequentati soltanto dai vandali: panchine semi distrutte, attrezzature divelte, percorso nell’incuria totale, specialmente quello del Cavallo, ormai esclusiva... preda dei motocrossisti e ridotto a una sassaia impraticabile per il franamento delle rocce sovrastanti.
 
Inservibili gli attrezzi, i tavoli, le panchine, le altalene in legno, rosi dal tempo oltre che dai vandali per cui la soluzione è quanto mai semplice: i percorsi non riceveranno alcuna cura da parte del Comune perché, ad ogni intervento, corrispondono comportamenti distruttivi.
 
Va preso atto che nessuno frequenta quei luoghi. Il sentiero della Valle dei Fiori sarebbe ancora accettabilmente percorribile, ma a patto che ci si armi di «podèt» per tagliare le siepi che invadono il sentiero.
 
Risvolto economico: il ripristino e la manutenzione dei due ormai ex percorsi-vita è considerato insostenibile dall’amministrazione civica, parola dell’assessore ai Lavori pubblici, Mario Salvinelli.
 
Soltanto i duecento metri che da Mosniga, località Sassina, portano al Santello della Guardia, tenuto in ordine da alcuni devoti e risalente al ’700, saranno sistemati a dovere.
 
Unico vero percorso-vita resta la lunga strada cementata - quattro chilometri - che porta al colle S. Bernardo, frequentatissima ogni giorno e per questo sofferente soltanto in piccola parte (qualche panchina di cemento ribaltata) dell’azione deleteria dei «rompitutto»,afflitti da stupidità cronica.
 
Per tornare al Passo del Cavallo: qui era stato predisposto un barbecue, con tavolo e panchine per favorire anche la sosta degli automobilisti in transito sulla strada per la Valsabbia. Tutto reso inservibile. Morale: inutile curare l’incurabile, specialmente la stupidità.