Si riaccende la questione della moschea gardonese
di Erregi
Partecipato l'incontro promosso dalla Lega Nord all'Auditorium San Filippo di Gardone: sia Magdi Cristiano Allam che Andrea Gibelli mettono in guardia dagli estremismi dell'islamismo
La
proposta che emerge dall
’incontro dello scorso venerdì sembrerebbe essere quella di un
referendum, aperto a tutta la popolazione, per interpellare i cittadini stessi
in merito alla costruzione di centri culturali e di culto islamici.
Le
moscheee, secondo
Magdi Cristiano Allam sono una
rete nella quale le persone vengono cambiate, trasformate e, addirittura, rese servili al terrorismo:
il multiculturalismo deve avere dei confini e stare bene attento all’Islam che, per natura, non è moderato.
Questo il succo del discorso di Allam, che ricorda anche quanto e quanto evidente sia il degrado che contorna, generalmente, centri culturali di stampo islamico. A questo si riallaccia anche il vicepresidente della Regione Lombardia che sottolinea la necessità di non cedere al multiculturalismo e tenere sempre ben presente la propria cultura d’origine.
E la cultura d’origine è - come recita il volantino - quella cristiana, nonostante, più spesso di quanto non si voglia ammettere, la si tira fuori solo per contrasto con religioni più estranee, ma si traduce sempre più raramente in fede e partecipazione ai riti.
Certo è giusto dare una scelta alla cittadinanza e se, dall’eventuale e ipotetico referendum risultasse che la maggioranza è per il “no”, questa voce andrebbe ascoltata, ma parlare, come il consigliere Marelli, di “fenomeno inarrestabile” pare, ad oggi, un filo troppo estremista.
C’è molto su cui ragionare, ovviamente ed è positivo voler dare spazio alle opinioni degli abitanti, ma per contrastare ciò che crediamo essere estremo, dobbiamo stare attenti a non cadere, noi per primi, nella chiusura e nell’estremismo.