Alla scoperta della Corna di Caino
di Rosa Casari

Anche i sentieri nostrani offrono panorami sorprendenti senza spingersi troppo lontano, come il masso posto sopra l'abitato di Caino e raggiungibile seguendo il sentiero 391

 
Spesso andiamo cercando bellezze da ammirare in posti lontani, dimenticando quanto possano essere sorprendenti le nostre zone prealpine.
 
Sentieri nascosti e panorami che si aprono dì improvviso come nel percorso che parte dal Colle Sant’Eusebio raggiungibile da Caino in Valtrompia oppure da Vallio Terme o Odolo in Valsabbia per arrivare a scoprire la Corna di Caino.
 
Dal parcheggio si prende il sentiero 391 che segue una strada cementata in buona pendenza, alzandosi pian piano di quota su un tragitto segnalato molto bene e giungendo dopo mezz’ora circa di cammino nei pressi di un riposante boschetto.
 
Poi la salita continua sino a un secondo bivio (al precedente tenere la destra) segnalato da cartelli in legno: si imbocca ancora la destra, seguendo il sentiero 390 detto “dei bandìt”, quindi a sinistra ancora il 391.
 
Dopo un’ora circa si giunge alla sella detta “Bocca dello Zuf” che divide la Valle di Caino dall’Altopiano Di Cariadeghe di Serle.
 
Ecco che il panorama comincia a mostrare la maestosità delle cime nostrane; si sale in cresta attraversando le Colme fra saliscendi che fanno riprendere il fiato e, superati alcuni cartelli indicanti “Confine Monumento Naturale” si arriva in prossimità della Corna di Caino.
 
Una roccia sporgente che s’intravvede sulla destra, un grosso masso che sulla sommità ha posta una croce e una piccola santella, mentre sotto si stende il piccolo borgo di Caino.