Anche Gardone va agli Europei di calcio
di Erregi

Nel nuovo stadio nazionale di Varsavia, il Narodowy Stadium, spicca la laboriosità triumplina: i cavi che sorreggono la copertura retrattile sono della “Redaelli” di Gardone VT

 
Il prossimo 8 giugno, quando arriverà il momento del fischio d’inizo degli Europei 2012 di calcio, gli spettatori di tutt’Europa ammireranno il monumento alla tecnologia che il Narodowy Stadium di Varsavia rappresenta, e, con esso, anche la tecnologia di casa nostra, quella delle grandi funi della Redaelli, leader mondiale nella produzione di cavi.
 
Un impegno che conta quasi duecento anni, quello della nota ditta gardonese, che ha fornito oltre 2.000 cavi di diversi diametri, per una lunghezza totale che supera i 40 chilometri e un peso che raggiunge quasi duemila tonnellate. La maestria dell’operato valtrumplino nell’ingegneria delle tensostrutture, insomma, va in scena su un palcoscenico europeo.
 
Oggi di proprietà russa, la storica Redaelli di Gardone Val Trompia, fondata dai fratelli Pietro e Giuseppe nel 1819, mantiene tutt’ora lo stabilimento gardonese come punto nevralgico dell’attività, con i suoi 181 dipendenti e la sua produzione annua di 11mila tonnellate di funi.   
                                                                                                                                                                              
Dopo aver esportato il proprio nome e la propria eccellenza a Londra, grazie alla ruota panoramica London Eye, e Copenhagen, dove anche lo Storebaelt Bridge, un ponte di quasi 7 chilometri, sfoggia cavi e funi “made in Valle”, ora è il turno della Polonia, e, in futuro, di Stati Uniti e Brasile.
 
Le prossime grosse commissioni, infatti, riguardano la costruzione dell’Estádio de Fonte Nova, a Salvador de Bahia, per i Mondiali di calcio del 2014 e la produzione di funi per un secondo London Eye, replica di quello inglese, che sorgerà a Las Vegas.