Porto d’armi, tutto come prima
di Erregi

Dopo le preoccupazioni sollevate dai molti appassionati della pratica venatoria, giungono le rassicurazioni: le armi usate per la caccia e il tiro a volo mantengono il porto d’armi per sei anni

 
Era, come tutti i cacciatori, valtrumplini e non, si erano augurati, una svista: il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza non intende ridurre la validità del porto d’armi per caccia e tiro a volo ad un solo anno, anzi, restano saldi i sei anni di durata e il rinnovo annuale interesserà solo le armi per difesa personale.
 
Per chiarire la cosa è intervenuto anche il Consorzio Armaioli Italiani, presieduto da Pierangelo Pedersoli, con sede a Gardone VT; il presidente Pedersoli, attraverso un documento di Gianfranco Tomao, del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ha chiarito il malinteso.
 
Si rilassano, ora, gli animi dei molti cacciatori che, rivolgendosi proprio al Consorzio, hanno ricevuto le dovute rassicurazioni: potranno continuare la loro attività venatoria con i tempi e i modi previsti finora, ad essere “toccati” sono invece i possessori di armi per difesa personale che dovranno rinnovare il porto d’armi, tutti gli anni.
 
Falso allarme, quindi, ma non c’è da stupirsi che, dopo le preoccupazioni espresse in merito da Enzo Bosio, presidente di Civiltà rurale e Caccia, il popolo dei cacciatori, fosse in agitazione.