Precarietà lavorativa
di Itu

Il lavoro nasce dove creativamente l'uomo può mettere a disposizione il suo talento.

 
Il nostro attuale premier al governo, Monti, secondo me ha fatto bene a rettificare il suo pensiero riguardo al lavoro stanziale e noioso perché non stiamo riflettendo ancora seriamente sull’investimento del nostro futuro.
Vorrei proprio capire cosa ci fosse di storto nelle sicurezze in cui si erano rifugiati i nostri genitori, in un lavoro ripetitivo, ma che permetteva degli spazi per la famiglia e molto spesso dei tempi per curare l’orto, il divertimento di spifferare dentro un clarinetto o farsi una partita con gli amici a scopa o di calcio: e questo giornalmente!
 
A Roma la polemica è diventata feroce sugli investimenti fatti per le orrende previsioni di gelo e neve che hanno costretto il comune a spese pazze di mezzi spazzaneve, sale e personale d’emergenza: ai tempi andati uno Stato serviva proprio a questo, se il comune di Roma non aveva i mezzi eccezionali se li faceva prestare da un comune che invece era ferrato in materia neve.
 
Adesso i pochi soldi che circolano rimangono incastrati in casse rinforzate di presunte autorità, la miseria avanza e il lavoro rimane sempre più frammentato nell’ingordigia che rompe i vincoli di Stato.
Difficile rimanere sani di fronte a tanta precarietà e dispersione di energie, forse basterebbe rileggere la nostra costituzione per riflettere un poco ma essere umili ci costa fatica.
 
Temo che il lavoro di riflessione comporti cedimenti che qualcuno interpreta già come debolezza, dovremmo abituarci ad altri parametri se vogliamo crescere e proteggere le future generazioni.