58 milioni di euro ai Comuni di confine
di Ubaldo Vallini

I Comuni bresciani confinanti col Trentino presto riceceranno ciascuno 359 mila euro.

 
Il Decreto del Consiglio dei Ministri c’è già e nei giorni scorsi è stato pubblicato sulla Gazzeta ufficiale.
Manca solo il bando che detterà le regole per accedere ai fondi.
Poche settimane ancora insomma, e la battaglia settennale promossa da Associazione dei Comuni di Confine (AssComiConf) produrrà finalmente i suoi frutti: quasi 58 milioni di euro da distribuire a 99 Comuni che popolano l’arco alpino.
 
Comuni per i quali l’erba del vicino è più verde per davvero.
Sono le risorse accumulate nel corso di questi ultimi anni nel fondo “Lanzillotta/Letta” per “la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a Statuto autonomo”.
Tutto ebbe inizio nel 2005 da un’idea di Marco Scalvini, allora sindaco di Bagolino, che intenzionato a trovare una strada diversa alla secessione per risolvere l’emorragia di abitanti e di imprese che dal centro valsabbino sceglievano di trasferirsi nel vicino Trentino, si inventò l’AssComiConf, una sorta di sindacato dei Comuni di confine.
 
Prima quelli bresciani confinanti col Trentino, poi tutti gli altri.
Novantanove, aggiungendo quelli adiacenti a Valle d’Aosta e Friuli.
Poi si aggiunsero i 77 frontalieri con Svizzera e Austria, poi quelli di “seconda fascia” ugualmente meritevoli di attenzioni, fino a portare il totale a 454 Comuni in rappresentanza di più di due milioni di abitanti dell’arco Alpino.
 
Con questo “peso” istituzionale, il coinvolgimento della politica e alcune azioni eclatanti, Scalvini e AssComiConf sono riusciti a convincere il Governo italiano della giustezza delle loro recriminazioni.
Il fondo venne istituito nel 2008, prevedeva l’erogazione a favore dei 99 Comuni di 25 milioni di euro l’anno fino al 2011.
Venne distribuita la prima tranche e niente più.
 
Ora arrivano le tre annualità successive, tutte insieme.
A ciascun Comune confinante con la Valle d’Aosta verranno assegnati 772 mila euro, 812 mila per quelli confinanti col Friuli. “Solo” 359 mila ciascuno ai Comuni confinanti col Trentino Alto Adige, che scontano l’erogazione a loro favore dei fondi Odi per 20 milioni di euro.
Quelli bresciani sono 11: Bagolino, Breno, Ceto, Cevo, Idro, Limone, Magasa, Ponte di Legno, Saviore dell’Adamello, Tremosine e Valvestino.
 
“Un diritto è stato in questo modo riconosciuto, e non solo a parole – ha detto Nicola Adriano, segretario e coordinatore di Ass.Comi.Conf -. Per noi si tratta di un nuovo punto di partenza. Riteniamo infatti che questa modalità di sostegno per i Comuni in difficoltà non possa essere episodica, ma debba anzi diventare strutturale, coinvolgendo anche i Comuni di seconda fascia”.
 
Ass.Comi.Conf. prosegue quindi nella sua battaglia a fianco di tutti i Comuni interessati.
Nel contempo si mette a disposizione delle municipalità che necessitano di un supporto tecnico-organizzativo per presentare i progetti finanziabili da questo Decreto, dichiarandosi, ancora una volta, disponibile alla più totale collaborazione con gli Enti Istituzionali (Ministeri, Regioni, Provincie) atti alla gestione dei Fondi di prossima erogazione.