Se rompi il guscio la sorpresa potresti essere tu
di Laura

Nell’Universo tutto cambia ogni istante, sia fuori che dentro di noi: apre le porte alla felicità significa saper accogliere con entusiasmo ogni novità...

 
La sensazione che le cose si ripetano identiche è uno dei freni più potenti al fluire dell’energia creativa, perché ci fissa sul “già visto”, in un’atmosfera mentale grigia e ripetitiva.
Ma è una sensazione illusoria, che non rappresenta la realtà.
Quando ad esempio ci capita di provare un’emozione, piacevole o spiacevole che sia, tendiamo a paragonarla ad altre simili già vissute: “Ecco, sono felice proprio come quella volta, quando stavo con quella persona, che ora non c’è più...”.
Oppure: “Mi sento di nuovo a terra, è sempre la stessa storia che si ripete...”.
 
In sostanza, inseriamo questa sensazione in un cliché preesistente, che omologa tutto e lo rende uniforme.
Ma l’evento è singolare, unico, non si ripeterà mai più nello stesso modo: è l’emozione di un istante che, se accolta per quello che è, ci porterebbe vicini alla nostra interiorità.
Invece la inseriamo in un sistema di convinzioni statiche che occupa la mente e crea una cappa di conferme negative: tutto tornerà uguale.
 
Siamo proprio sicuri che l’emozione di ieri sia identica a quella di oggi?
In realtà, se ci facciamo caso, ci accorgeremo che non è così. Ci sono sempre sfumature diverse, piccole variazioni.
La gioia di ieri non è quella che proveremo oggi; la tristezza di questo istante è inedita, non l’hai mai provata “così”.
Noi stessi non siamo più quelli di ieri, anzi, nemmeno quelli di un minuto fa: il corpo si trasforma di continuo, miliardi di cellule muoiono e nascono ogni giorno.
 
Non siamo statue, ma un continuo fluttuare di onde sulla superficie di un oceano.
Pensare di “riprovare le stesse sensazioni” è solo un’illusione che ci condiziona.
Dobbiamo allenare lo sguardo a cogliere la novità dell’evento: “questa” gioia, “questa” amarezza, “questa” ansia, persino “questa noia”, sono inedite, non le ho mai provate.
Questo istante non c’è mai stato e non ci sarà mai più. Occorre viverlo per quello che è, senza farsi domande.
Questo ci apre all’infinita creatività della vita, che possiamo sperimentare solo se ne cogliamo l’unicità.