Ultimatum al cipinide galligeno
di Erregi

Due milioni e 611mila euro stanziati per il 2012 dalla Commissione Agricoltura della Regione Lombardia per fronteggiare l’attacco dell’insetto responsabile dell’incredibile calo di castagne

 
Un problema che accomuna diverse località della Regione: non è solo la provincia di Brescia ad essere colpita dal piccolo killer cinese, simile ad una piccola vespa, che vive da parassita sulle piante di castagno, danneggiandone anche i frutti e rendendoli inutilizzabili, ma anche Bergamo e Como.
 
I soldi stanziati dalla Regione, serviranno alla realizzazione di un piano di “attacco” al cipinide che si estenderà in tutto il territorio lombardo e che si tradurrà soprattutto nell’allevamento di un altro insetto, il torymus, il quale, essendo il naturale antagonista del cipinide, dovrebbe fronteggiarne lo sviluppo, nutrendosi delle sue larve.
 
Misure di attacco anche al dannoso tarlo asiatico, giunto in Italia, probabilmente con l’introduzione nel Paese di piantine di bonsai già contaminate dal parassita: numerose saranno le piante malate da abbattere e sostituire, ma il piano prevede soprattutto maggiori controlli sulle piante e sui prodotti vegetali che arrivano in Italia e Lombadia.
 
Anche attraverso la prossima assunzione di 8 nuovi ispettori fitosanitari da parte del Pirellone, che andranno a dare manforte a quelli già in attività, la guerra al cipinide e al tarlo asiatico si aprirà presto, per garantire una normale produzione di castagne che, in molte zone della Valle, e non solo della Bassa Valle, costituiscono ancora un prodotto commerciabile e, come tale, una risorsa economica, oltre che un frutto tipico della nostra tradizione.