Per i triumplini, forse ancor più che per i bresciani in generale, il dialetto significa ancora molto: è una vera e propria lingua, che possiede sfumature che l’italiano non potrebbe rendere e che, in certe situazioni è d’obbligo usare.

 

Forse c’è anche questo amore per il vernacolo alla base del successo di Piergiorgio Cinelli, che parodiando i ritmi di canzoni famose come “Estate” dei Negramaro o “Sere Nere” di Tiaziano Ferro, diverte tutti, specie quelli che, con fierezza capiscono di essere tra i pochi a conoscere ancora certi termini dialettali.

 

Moltissime le persone che, nella serata di venerdì, dalle 21 hanno preso posto sui divanetti del “Baretto” per assistere al divertentissimo spettacolo musicale di Cinelli, che, come sempre, si rivela show-man, oltre che cantante e cantautore.

 

Tra il pubblico, moltissimi giovani, ma anche persone con qualche anno in più, a testimoniare che il sorriso è sempre di moda e non ha età: tra una canzone e l’altra, infatti, l’estro di Cinelli ha coinvolto i presenti con gag, barzellette, storielle ed aneddoti esilaranti.