«No ai divieti, sì alle regole»
di Erregi

Con un incontro alla Casa dello Sport di Bergamo, il moto club Gardone VT, insieme ad altri club lombardi, ha riproposto il problema delle norme, spesso pregiudiziali, che minano la pratica del motociclismo fuoristrada

 
Partecipatissima la riunione dello scorso 27 gennaio: oltre 150 i presenti, in rappresentanza di diversi moto club della Lombardia, tra cui quello di Gardone VT, capofila della proposta di riunirsi per trovare una strada comune da seguire per difendere la tanto amata pratica del motociclismo fuoristrada.
 
Presenti alla serata, tenutasi presso la Casa dello Sport di Bergamo, anche il presidente della Federazione Motociclistica Italiana, dott. Paolo Sesti, il coordinatore nazionale per le normative sul fuoristrada, Marco Marcellino, Valerio Bettoni, presidente del CONI di Bergamo e il Senatore Valerio Carrara, che ha presentato un disegno di legge per il fuoristrada. Presenti anche Giulio Fattori, in veste di vice presidente della Comunità Montana della Val Brembana e Giulio Romei, portavoce di una proposta di legge per la regolamentazione dell’utilizzo dei trial.
 
Questi gli interventi, riassunti in un comunicato stampa che vuole chiarire le motivazioni dell’incontro e sottolineare la buona volontà degli appassionati che rispettano le regole ma vengono, spesso, calunniati, per colpa di pochi irresponsabili.
Paolo Sesti: “Stiamo cercando di mandare avanti, con enormi difficoltà, un disegno di legge per salvaguardare la pratica del fuoristrada. Abbiamo avuto anche incontri con il Corpo Forestale e con enti  quali ad esempio il CAI e con i Politici”.
Sen.Valerio Carrara: “Voglio ringraziare tutti gli amici che hanno aderito a sostegno del disegno di legge che ho presentato in Senato, ma mi imbarazza dire che tutt’oggi non siamo ancora riusciti a calendarizzare le legge!”
 
Valerio Bettoni: “Ritengo che la strada che sta percorrendo sia l’unica che può portare a buoni risultati; l’importante è restare uniti e impegnarci tutti con serietà. La cosa che mi infastidisce sono le persone che al momento di agire si tirano indietro!”
Giovanni Fattori: “Abbiamo presentato un progetto in collaborazione con il Moto Club Brembana sul potenziamento di una pista per dare spazio alla pratica del fuoristrada e quindi il diritto di ottenere un contributo economico. Contrapporsi al CAI non serve a nessuno. Il mio consiglio è quello di cercare un confronto pacifico e invito tutti i moto club ad essere coesi nella ricerca di un dialogo”.
 
Marco Marcellino: “Invito tutti a contattarci per qualsiasi problema , a chi è interessato daremo un biglietto da visita. L’intervento del Vice Presidente della Comunità Montana signor Fattori è di esempio per quanto suggerito sinora e cioè dialogare con gli enti preposti, far capire che non siamo vandali. Adesso è importante sentire anche i vostri interventi ma la promessa è quella che a questa riunione ne seguiranno altre soprattutto con il CAI”.
 
Matteo Cozzani (neo-consigliere del Moto Club Bergamo): “Sono socio del CAI dal 2003, amo andare in montagna ma anche in moto e mi sono scontrato con una realtà fatta di divieti e vessazioni. A questo punto l’unica soluzione è dare un appoggio a questa Commissione . Organizziamo incontri con tutti i moto clubs  e come proposto nel corso della riunione con il Moto Club Gardone V.T. attribuire un “Ecolabel” per distinguere i moto clubs aderenti all’iniziativa che comporta anche l’impegno di adoperarsi per la pulizia dei boschi e la manutenzione dei sentieri”. 
 
Giorgio Perdetti del Moto Club Gardone V.Trompia: “Siamo stati i primi a richiedere una riunione con i Moto Clubs della provincia di Brescia, ma nella nostra sede i partecipanti erano decisamente pochi, rispetto a stasera. Abbiamo concordato di prendere contatti con i Comuni per impegnarci a sistemare sentieri e  strade, come già abbiamo fatto con un’antica mulattiera che collega la nostra Valtrompia al Sebino.  Abbiamo incaricato un’addetta stampa di fiducia che possa parlare di quanto di buono abbiamo fatto e faremo . Ma dobbiamo far sentire  che siamo in tanti e che ci stiamo adoperando nel migliore dei modi.  Riguardo al problema targa noi abbiamo progettato e realizzato un portatarghe  per il fuoristrada a prova di rottura: i nostri piloti utilizzeranno sempre la targa, per dare il buon esempio”.
 
Seguono numerosi altri interventi, che portano ad un’unica conclusione: c’è assolutamente bisogno di continuare riunioni e confronti di questo tipo, cercando di coinvolgere sempre più persone ed urge la necessità di trovare una persona che si interfacci con le istituzioni e presenti le richieste del mondo del fuoristrada ad enti ed amministrazioni. La strada sembra lunga, ma a chi è abituato astare ore ed ore in sella, percorrendo sentieri impervi, il percorso non fa paura.