Occhio ai botti
di red.

La combinazione di scarso innevamento, basso tasso di umidità e botti di Capodanno, potrebbe risultare deleteria ed essere causa di incendi boschivi.

 
L'allarme arriva dagli esperti e dai tecnici che si occupano di antincendio boschivo, tanto che in alcune zone delle Prealpi lombarde (in provincia di Bergamo ad esempio), le amministrazioni comunali hanno emanato delibere che vietano l'utilizzo di fuochi d'artificio e petardi in genere.
 
Il pericolo, assicura chi se ne intende, non sarebbe tanto nelle zone di fondovalle, che in questo periodo dell'anno vengono scarsamente irradiate dai raggi solari e per questo conservano elevati tassi di umidità, causa di prolungate gelate.
Diversa è la situazione nelle zone montane più soleggiate, dove nelle scorse ore il vento ha asciugato anche le poche gocce di pioggia cadute nei giorni precedenti.
Lì davvero basta poco, una scintilla, per causare incendi difficili poi da domare.
 
Valga per tutti il ricordo di quanto accadde una decina di anni fa sulla costa di Arveaco, a Provaglio Valsabbia, dove la notte di Capodanno, a causa dei botti si sviluppò un incendio che domato solo dopo un massiccio intervento dei Vigili del Fuoco e delle squadre antincendio dei Comuni valsabbini.
Uomini che sono sempre pronti ad intervenire con abnegazione, ma che hanno tutti i diritti di festeggiare l'anno nuovo in santa pace.
 
Attenti dunque, è il consiglio.
Se proprio non riuscite a fare a meno di festeggiare con botti e fontanelle di luce fate in modo di farlo con criterio.