Alla scoperta delle Guide alpine
di Andrea Alesci

Parla Roberto Parolari, una delle tre guide alpine della Valtrompia insieme ad Andrea Mutti e Serafino Moretti. Il percorso per raggiungere la qualifica e il racconto di una montagna da vivere in tutte le stagioni

Sciare in quota, arrampicare sulla roccia, risalire cascate di ghiaccio, camminare in cresta sono azioni che nascono dall’incontro fra il gesto dell’uomo e l’ambiente montano. Attività che spesso non si potrebbero compiere senza l’aiuto di una Guida alpina, come Roberto Parolari, che abbiamo incontrato per capire meglio che cosa significa svolgere questo mestiere.
 
“Qui in Valle – dice Parolari – siamo in tre: io, il gardonese Andrea Mutti e Serafino Moretti, che da alcuni mesi è passato da Aspirante Guida a Guida Alpina a tutti gli effetti. Il primo grado (Aspirante, ndr) viene raggiunto dopo un periodo di formazione di circa un anno e mezzo (e 90 giorni effettivi di corso) per apprendere tutte le tecniche a livello pratico e didattico sull’accompagnamento professionale; per diventare Guida si deve poi sostenere un esame, fare due anni di praticantato e un altro esame lungo 23 giorni, quindi l’iscrizione al Collegio regionale delle Guide alpine lombarde, che ha sede a Edolo e conta su circa 200 iscritti”.
 
Un mestiere che abbraccia molte attività tipiche della montagna, che può essere perfezionato in vari modi. “Il professionista – continua Roberto Parolari – può specializzarsi ad esempio in canyoning, in rilevazioni stratigrafiche nivologiche per fornire informazioni utili alla redazione dei bollettini valanghe, in formazione per tutti quei lavori che si svolgono in quota (utilizzo di sistemi anticaduta). Inoltre, da molti anni le guide fanno parte dell’equipaggio aereo di Soccorso alpino del 118, per il quale è necessaria comunque un’ulteriore formazione specifica”.
 
Un lavoro che, come per tutti i liberi professionisti, si svolge lungo tutto l’arco dell’anno e consiste nel programmare le proposte e trovare i canali giusti per sviluppare le proprie idee, oltre alla parte preponderante dell’accompagnamento.
 
“Essere una Guida alpina significa amare e conoscere profondamente la montagna in tutte le sue vesti, offrire un servizio professionale in ambiente e sapere stare insieme a persone di tutte le età con esigenze diverse. La montagna è la nostra passione, la nostra vita, e abbracciarsi o stringersi la mano nell’aria tersa che c’è in quota è la paga migliore che si possa ricevere”. 
 
Per maggiori informazioni è possibile contattare i siti web www.liberavventura.it oppure www.serafinomoretti.it.
 
 
Nelle foto, dall'alto in basso: Guido Parolari, arrampicata su shiaccio, arrampicata su roccia, motoslitta alle isole Svalbard in Norvegia.