Sette anni a un 34enne rumeno
di Redazione

Finisce in carcere definitivamente il rumeno che nel 2008 abitava a Villa Carcina e minacciò, insieme a tre connazionali, l'allora nipote 23enne, costringendolo a una violenza sessuale

Torna in carcere un rumeno residente a Villa Carcina e all’epoca dell’arresto con l’accusa di stupro ai danni del nipote 23enne (nel 2008). Trasferitosi poi a Bovezzo dov’era agli arresti domiciliari, il 34enne ha ricevuto la notifica dell’arresto da parte dei carabinieri di Nave in seguito al provvedimento della Procura generale della Corte d’appello di Brescia.
 
All’epoca del fatto lo zio 29enne aveva fatto scendere il nipote in un parco e aveva cominciato a picchiarlo insieme ad altri tre connazionali; quindi, gli aveva intimato di confessare una fittizia violenza sulla figlia 13enne e, al suo rifiuto, gli aveva puntato un paio di forbici alla gola, costringendolo a un rapporto orale.
 
Il ragazzo aveva denunciato l’episodio al comando dei militari di Ospitaletto, facendo poi scattare l’arresto per tutti e quattro i rumeni. Ora, la condanna definitiva per l’uomo: sette anni e tre mesi la condanna che dovrà scontare con l’accusa di violenza sessuale di gruppo.