Santa Barbara, protettrice dei minatori
di Erregi

Un week-end di celebrazioni e manifestazioni per la santa dei minatori, che in tutta la Valle, sebbene le miniere siano ormai chiuse, continua ad essere ricordata

Un programma ricco per celebrare Santa Barbara, che coinvolge tutti i gruppi minatori dell’Alta Valle (Bovegno, Marmentino, Pezzaze, San Colombano) oltre che l’Associazione Scoprivaltrompia e i diversi comuni aderenti alle celebrazioni, insieme alla Comunità Montana, alla cooperativa Ski-Mine e a Sibca Valle Trompia.

Si comincia domani, sabato 3 dicembre, a Marmentino, con un rinfresco alle 10.00 presso il Municipio, seguito alle 11.00 dalla messa alla Cappella dedicata alla Santa dei minatori. Alle 12.30, poi, ci si sposta a Irma, per il pranzo sociale.

Domenica 4, giorno di Santa Barbara, doppio appuntamento con Bovegno e Pezzaze. A Bovegno, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, la messa è prevista per le 10.30 e sarà seguita dal pranzo sociale delle 12.30; a Pezzaze, invece, il ritrovo è presso la miniera Marzoli alle 10.30 e la messa delle 11.00 sarà celebrata all’interno delle stesse gallerie della miniera. Alle 12.30, poi, ci si sposta a Marcheno per il pranzo.

A San Colombano, infine, la messa si tiene nella piazza dedicata alla Santa alle 11.00 e per il pranzo conviviale delle 12.30, si scende a Collio.

In quanto festa tradizionale, fortemente radicata nella cultura valtrumplina perché tramandata da generazioni, quella per Santa Barbara è sempre un momento molto sentito, non solo per chi nelle miniere ha passato la propria vita, ma anche per tutte le famiglie e i figli di quei minatori, che per il bene dei loro cari, affidavano a Santa Barbara, le proprie preghiere e suppliche.

Oggi le manifestazioni hanno quasi solo carattere rievocativo, ma pensando a un paio di generazioni fa, la devozione a Santa Barbara era la sola consolazione dalla preoccupazione per chi lavorava e spesso dava la vita nelle viscere della terra.

E questo genere di fede non può dimenticare, specie perché, grazie anche alla rivalutazione delle strutture minerarie del nostro territorio, moltissimi di noi, visitando la Marzoli a Pezzaze o la Sant’Aloisio a Collio, hanno potuto capire davvero la durezza del lavoro del minatore e quindi lo stato d’apprensione delle famiglie a casa e la loro fortissima fede nella protettrice di lavoratori tanto sfruttati ed oppressi.