Noa e Collio, ancora contrasti
di Erregi

Nel comune valtrumplino, in un pomeriggio, raccolte circa 300 firme, e la petizione non ha intenzione di fermarsi, “Lo faremo in tutto il bresciano”, dicono i colliensi

Petizione per intimidire i Noa e dimostrare quanto la tradizione venatoria sia radicata nei territori valtrumplini. E certamente, 300 firme in poche ore, hanno raggiunto uno scopo: effettivamente non si può negare che la caccia sia ancora molto importante e quasi una tradizione sacra, per molti.

Una battaglia, questa, volta a far sì che il ministro per le Politiche Agricole comprenda le ragioni di chi passa sempre e indistintamente come bracconiere. Ma l’intimidazione è arrivata anche da parte dei Noa verso il gazebo del Carroccio.

Durante la raccolta firme dello scorso sabato a Collio, alcuni agenti hanno sequestrato il materiale di propaganda distribuito dai leghisti e hanno minacciato un intervento legale, motivato dal fatto che, a sentire loro, la petizione era una discriminazione e ledeva la legge italiana.

Immediata l’interrogazione al Ministro dell’agricoltura, per capire se, effettivamente, i Noa avessero o meno il diritto di sequestrare i volantini del gazebo e, se così, individuare chi abbia autorizzato la cosa. Episodio increscioso, quindi, che di certo non aiuta a distendere l’atmosfera già molto tesa.

Tensione, quella di Collio e Valtrompia, che dipende anche dalle grosse spese che l’intervento di agenti da Roma rappresentano per lo stato e quindi, per i cittadini. Uno spreco di denaro pubblico secondo il Carroccio colliense, che proprio non ci sta a tacere.

Speriamo però, che disordini e incomprensioni non si ripetano più e che arrivino chiarimenti.