La protesta...naviga in rete!
di Erregi

Nasce un gruppo su Facebook per dar voce alle lamentele sulla chiusura del reparto di Ostetricia-Ginecologia dell’Ospedale di Gardone

Dopo la notizia della scorsa settimana che dava per spacciato il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale gardonese, la protesta si affaccia anche in Internet, facendo sentire la propria voce attraverso il social network Facebook.

Moltissimi i post lasciati sulla bacheca del gruppo “No alla chiusura”, per esprimere il dissenso. Molte mamme che proprio a Gardone hanno dato alla luce i propri figli si dicono sgomente per ciò che è successo. Per molte donne la chiusura del “Nido” rappresenta un colpo di spugna dato a quello che probabilmente è il ricordo più prezioso della loro vita.

Ma bisogna pensare anche al personale, cioè alle persone che hanno aiutato tutte quelle gestanti in un momento bellissimo, intenso, ma anche difficile. Stando a quanto scrivono i protestanti su Facebook, non ci sono mai state lamentele su questo reparto, la questione è solo economica, ma tiene conto della situazione di chi, lì, ci ha lavorato per anni?

Moltissima la risonanza della protesta e moltissimi i gesti di “rivolta” pacifica. Facebook, infatti, è solo l’inizio: si moltiplicano i fiocchi rosa e azzurri attaccati alle ringhiere dell’ospedale, appesi lì da chi, a quel reparto è davvero legato da ricordi indissolubili.

Aspettiamo e vediamo, quindi, incrociando le dita ed esprimendo solidarietà al gruppo Facebook e a tutti i suoi sostenitori.