Alla scoperta dei luoghi del carbone
di Erregi

Il clima è ancora perfetto per un’escursione in montagna, Pezzaze offre il suo “Sentiero dei Carbonai”

Si sviluppa per circa un chilometro lungo la Val Cavallina, in un’area dove la produzione di carbone è stata attiva fino agli anni ’60. Attraverso il bosco si ritrova quel che resta delle aie carbonili,delle baite e delle calchere che i carbonai utilizzavano e si respira ancora il profumo di una tradizione lavorativa che ha sempre accompagnato la produzione mineraria e metallurgica.

Prima di forme di riscaldamento più moderne, il carbone, per la Valtrompia era indispensabile e necessario era il lavoro del carbonaio, che, in sostanza, faceva del bosco la propria casa. La legna andava prima tagliata, poi preparata e poi resa carbone, per questo nascevano le baite: tutta la famiglia si sostentava grazie al lavoro del carbonaio e si trasferiva con il capofamiglia nel bosco, in capanne di tronchi e rami intrecciati. Anche oggi ci si può fare un’idea di come fossero quelle piccole dimore, grazie ai resti che si ritrovano lungo il sentiero.

I carbonai, però non producevano soltanto il carbone, molta parte del lavoro avveniva dopo la carbonizzazione: andava trasportato a valle, nei magazzini di stoccaggio, da dove poi era ridistribuito alle fucine, alle fabbriche e alle famiglie.

Il Sentiero dei Carbonai è adatto a tutti, in quanto si snoda in maniera quasi del tutto pianeggiante; per i veri escursionisti, poi, prosegue fino alle pendici del Monte Guglielmo. Lungo tutto il percorso si possono trovare pannelli esplicativi che guideranno adulti e bambini alla scoperta di una realtà che solo da pochi decenni non è più viva.

È possibile ricevere ulteriori informazioni consultando il sito http://ecomuseo.valletrompia.it; per organizzare visite guidate, invece, si può contattare la Comunità Montana al numero 030-8337495/496, al Centro unico di prenotazione.