Consiglio Comunale riunito oggi a Collio
di Erregi

Tema scottante il quasi impossibile salvataggio della Pezzeda: pochi i soldi a disposizione e la Provincia non interverrà viste le scarse prospettive. La crisi si fa sentire e in pochi sono disposti ad investire negli impianti di risalita

Due milioni di euro di debiti, che forse, con debite convenzioni e una volta rientrati i crediti, potrebbero dimezzarsi, ma rimane un vuoto che in pochi a Collio sembrano disposti ad impegnarsi per riempire.  Il liquidatore incaricato, Ivan Porteri, ha dichiarato più che chiaramente che la Pezzeda è morta, anche se uno spiraglio si è aperto proprio quando le speranze stavano svanendo.

Si è fatta avanti una coraggiosa cordata di imprenditori e privati cittadini di Collio, una quindicina di persone, disposte ad investire 150 mila euro, magari per affittare le strutture e cercare di rientrare nei ranghi. Le previsioni, però, non devono essere ottimistiche: bisogna considerare che, come base, questi soldi, non sono sufficienti e che, giustamente, visto il periodo di crisi, in pochi si vogliano lanciare in un’avventura finanziaria con poche garanzie.

Da apprezzare, certamente, l’iniziativa di questi eventuali investitori, ma, come dichiarano molti, sono unendo tutta la cittadinanza si potranno davvero risollevare le sorti della S.I.V (Società Impianti Valtrompia). Per esempio, qualcuno propone di chiedere un contributo a tutti i gestori di esercizi commerciali di Collio, che dal turismo della Pezzeda ricevono un incremento di vendite e clientela, ma qualcuno dichiara anche che la Pezzeda non abbia mai portato giovamento all’affluenza di gente nel comune triumplino.

Generale lo sgomento per le poche persone cha hanno partecipato al Consiglio Comunale di oggi: visto il delicato tema del futuro della Pezzeda, che tanto ha significato e continua a significare per Collio, i presenti e l’Amministrazione si sarebbero aspettati più partecipazione da parte dei cittadini.

Poco tempo per trovare soluzione ad una situazione che sembra disperata, mentre negative, anche se non ancora così tragiche, sono anche le condizioni del Parco Minerario. Anche qui i debiti abbondano, ma è concreta la possibilità di affittare gli spazi alla società SKI-Mine, che gestisce anche la Miniera Marzoli di Pezzaze.

L’intenzione dell’Amministrazione, è quella di convocare, nei prossimi giorni, i quindici privati che si sono fatti avanti, estendendo l’invito anche ai ristoratori e ai commercianti, sperando, stavolta, che, nella sala consiliare non ci siano solo le solite facce e che le adesioni si facciano numerose.

Ben avviati invece i lavori a carico della provincia per ripristinare il tratto di strada sommerso dalla frana dello scorso anno; il Consiglio, però, si trova unito, al di là delle distinzioni di partito, nel dichiarare che sia assurdo aver dovuto aspettare così tanto per l’avvio dei lavori, vista anche la soluzione precaria della deviazione del traffico su una strada molto più stretta e, soprattutto, privata.