Ricordi alla capanna Tita Secchi
di red.

Domenica 11 settembre una S. Messa in onore dei caduti tra il '43 e il '45 e la posa di una statua della Madonna a cura degli "Amici della Cima Caldoline". Prsente anche al senatrice Emanuela Baio

Dopo lo stretto passaggio rosscioso costituito dal Passo delle Portole, tra il Corno Barzo e la Cima Caldoline ecco che si presenta agli occhi dell’escursionista la lapide in memoria di Tita Secchi, eroico comandante delle Fiamma verdi operanti in quella zona e poco più in alto la capanna Tita Secchi. Siamo quasi a quota 1.800 metri, in un luogo che è spartiacque tra Valtrompia e Valsabbia e dove molte vite di partigiani bresciani si spensero tra il 1943 e il 1945, durante la resistenza agli attacchi fascisti della Seconda guerra mondiale.
 
Un momento della storia locale e di tutta Italia che verrà ricordato domenica 11 settembre, così come ogni anno, dagli “Amici di Cima Caldoline”: alle 10.30 la S. Messa celebrata dal parroco di San Colombano don Martino Borghetti proprio dinanzi alla capanna, quindi l’intervento della senatrice Emanuela Baio, la posa e la benedizione della statua della Madonna donata dalla parrocchia di S. Colombano.