Marcheno avanti adagio
di Flavia Bolis

Aumentano gli abitanti ma solo grazie agli stranieri. Fra gli stranieri in netta predominanza sono gli Albanesi e i marocchini.

560 cittadini stranieri vivono a  Marcheno.  4496 sono in totale i residenti. In dieci anni la popolazione straniera  è passata dalle 145 unità del 2000  ai numeri attuali passando per i 391 del 2005 a fronte di un movimento generale della popolazione che  cresce in maniera meno evidente . 4160 erano infatti i residenti totali nel 2000, 4352 nel 2005. Sono poi di fatto  in calo i cittadini italiani residenti nel paese della media Valle Trompia. Nel 2000  erano 4015, 3961  cinque anni dopo per giungere  agli attuali 3936. Da un lato, guardando ai numeri, si può ben dire che Marcheno è un paese accogliente aperto alle realtà straniere, dall’altro che la natalità  italiana diminuisce, che si cercano nuove  collocazioni, che il saldo naturale è negativo che si nasce poco. Le comunità più numerose risultano fin dal decennio scorso  quelle albanese e marocchina seguite da cittadini provenienti dal Burkina Faso ( 50),  Romania ( 44) e Bosnia ( 41). Nel 2000 nessun cittadino  cinese  risulta essere residente in paese, poi i primi cinque  a distanza di un lustro fino agli attuali14.

Aumentano  anche presenze  ucraine, soprattutto di genere femminile, stesso discorso vale per la Moldavia, molto probabilmente per l’aumentata richiesta di badanti   .

 Due i cittadini francesi che risiedono in paese, entrambi di sesso femminile, unico maschio invece il cittadino del Regno Unito. Sono sempre di sesso femminile gli unici residenti cittadini   di Svizzera,  Olanda e Ungheria, Ruanda e Nigeria.

Unici anche  i cittadini algerino e della Costa D’avorio. In paese, in totale, vivono  attualmente persone provenienti da  27 nazioni che rappresentano circa il dodici per cento della popolazione totale, una percentuale in linea con  altre realtà, secondo le statistiche. Marcheno, dunque,  negli anni  è divenuto terra di residenza per molti cittadini stranieri, un luogo dove mettere radici, dove far crescere i propri figli, soprattutto per quanto riguarda le comunità più numerose. “ Un paese – ha avuto modo di sottolineare in varie occasioni il primo cittadino Barbara Morandi – che sa offrire risposte  adeguate alle esigenze di tutti i suoi residenti”. Un paese che guarda anche al suo sviluppo urbanistico con estrema cautela a significare che l’attenzione a non corrompere un equilibrio ricercato fra  territorio,  nuovi abitanti e servizi è ben presente.