Skin ADV
Giovedì 18 Aprile 2024
Utente: Password: [REGISTRATI] [RICORDAMI]


 

Giuliana Franchini
Psicologa, psicoterapeuta infantile, autrice di libri sulla relazione educativa e favole per aiutare i bambini a crescere bene
Giuseppe Maiolo
Psicoanalista e docente di Educazione alla sessualità all''Università di Bolzano. Si occupa di formazione dei genitori e di disagio giovanile
Officina del Benessere, Puegnago, tel. 0365.651827
 
 




20 Novembre 2014, 12.00

Genitori & Figli

Giornata internazionale dei diritti del fanciullo

di Giuseppe Maiolo
La Convenzione ONU sui Diritti dell'infanzia fu approvata il 20 novembre 1989, ogni anno si ricorda questa data in quasi tutti i paesi del mondo

L’ormai consueta Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ci ricorda, come ogni anno, che dobbiamo riflettere sulla condizione dei minori.
Può sembrare una ricorrenza logora, enfatizzata oltre misura o per certi versi può essere percepita come un evento svuotato di significato. Quindi inutile. Ma non lo è se ci fermiamo a pensare anche solo per un momento come i bambini nel mondo siano ancora oggetto di sfruttamento e di violenze.

È un impegno civile di grande portata domandarsi a che punto siamo con i diritti dei bambini che la l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato proprio il 20 novembre 1989.
Se lo facciamo ci accorgiamo che, nonostante sia condivisa ampiamente l’importanza dei diritti dei piccoli, ancora oggi nel mondo e anche in Italia sono molti i minori vittime di violenze e di abusi, discriminati ed emarginati o in condizioni di trascuratezza grave.

Un’allarmante conferma ad esempio viene dal rapporto di organizzazioni come Terre des Hommes e CISMAI che in un’indagine pilota fanno una  foto drammatica della realtà del nostro paese.
Secondo il dossier «Indifesa» infatti sono quasi 100mila in Italia i bambini vittime di maltrattamenti e di abusi di cui la metà è costituita da femmine.

Un dato impressionante perché i numeri emersi in questa ricerca fanno riferimento a situazioni reali in quanto si riferisce ai bambini effettivamente presi incarico dai servizi territoriali di 31 comuni italiani in cui è stata effettuata la ricerca.

Il fenomeno violenza sui minori è da sempre profondamente sommerso, ma è decisamente allarmante vedere come i minori siano sistematicamente abusati in ogni zona del paese. Colpisce il fatto che la trascuratezza materiale e affettiva sia la tipologia di abuso più elevata (52,7%) seguita  dalla violenza  assistita (16,6%) e dal maltrattamento psicologico (12,8%).

Questi dati, che si riferiscono al 2011
, impressionano perché ci mostrano, a differenza di quel che si crede, che i minori in Italia sono vittime dirette e indirette di adulti incapaci di prendersi cura di loro e di considerali degni di quei diritti fondamentali che vanno dal rispetto del loro corpo a quello  della mente e della loro psiche.

Benché l’abuso sessuale costituisca l’offesa più grave che si possa infliggere ad un bambino, il maltrattamento psicologico è un contenitore di violenza altrettanto dannoso e da un punto di vista psicologico assai spesso devastante. In effetti questa forma di abuso in escalation, fatto di offese verbali e non verbali, esplicite svalutazioni o silenziose mancanze di attenzione compromettono lo sviluppo equilibrato del bambino al pari, se non di più, del maltrattamento fisico.

Nella gran parte dei casi il palcoscenico dove si compiono le maggiori violenze è quello della famiglia,
dove carenza e/o povertà di relazioni autentiche e positive generano maltrattamento.
Se, come si calcola, la violenza sui bambini è cresciuta di circa il 56%, forse dobbiamo domandarci quanta prevenzione stiamo facendo con gli  adulti e quali risorse stiamo mettendo in campo per dare strumenti ai minori per riconoscere le situazioni a rischio e per loro pericolose.
Perché se è vero che deve svilupparsi la rete positiva di una società capace non solo di non offendere, ma anche di proteggere e difendere i diritti dei minori, è altrettanto necessario fare in modo che bambini e adolescenti conoscano i pericoli che corrono e dove sono più a rischio oggi.

In effetti è necessario tener conto che il panorama della violenza sta cambiando. È in evoluzione il rischio di sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali, così come sono in crescita le reti pedofile e l’adescamento via Internet o attraverso la diffusione dei nuovi dispositivi di comunicazione.
Incrementare allora il sostegno della famiglia nelle sue funzioni educative è di primaria importanza, così come è fondamentale far crescere una comunità educante capace di strumenti di protezione. È non solo urgente, ma anche doveroso, in un tempo di crisi come il nostro, puntare sulla prevenzione.

Sono gli studi sui costi sociali che annualmente lo Stato italiano deve sostenere per i minori vittima di violenza calcolati pari a circa 13 miliardi di euro, a farci dire quanto sia necessario investire in questa direzione.

Giuseppe Maiolo
www.ciripo.it

Visualizza per la stampa




Aggiungi commento:

Titolo o firma:

Commento: (*) ()





Vedi anche
24/11/2013 08:23
La violenza nascosta Il 20 novembre di ogni anno si celebra La giornata internazionale dei diritti del fanciullo. La ricorrenza ricorda la Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo del 1989, una vera e propria pietra miliare

19/07/2021 10:52
Sfruttamento sessuale dei minori. Una piaga da combattere C'è da rimanere sconvolti a leggere i dati diffusi qualche giorno fa dal Garante della Privacy sui minori in rete

10/03/2015 08:41
Cyberbullismo Alcuni giorni fa la RAI ha trasmesso un video mostrando un episodio di bullismo: una ragazza di 17 anni che con inaudita violenza aggredisce un’altra ragazza di 12 anni

22/01/2022 07:42
Povertà educativa e cultura della violenza La violenza sulle donne da parte dei maschi è purtroppo una realtà quanto mai ricorrente, ma le riflessioni sul maschilismo che la alimenta continuano ad incontrare inaccettabili resistenze

11/10/2014 09:52
Maltrattate perchè femmine L'11 ottobre l'Unicef celebra la terza Giornata Internazionale delle Bambine (International Day of the Girl Child), istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare alle difficoltà di genere nella realizzazione dei diritti umani




Notizie da Genitori e Figli
12/09/2022

Insegnare vuol dire...

Insegnare, dice il vocabolario, è verbo transitivo che vien dal latino "insignare" e significa "imprimere segni"...

17/06/2022

Tempo di esami e tempo dell'ansia

Con gli esami in arrivo l'aria che si respira in famiglia e tra i ragazzi, è carica di tensione

22/01/2022

Povertà educativa e cultura della violenza

La violenza sulle donne da parte dei maschi è purtroppo una realtà quanto mai ricorrente, ma le riflessioni sul maschilismo che la alimenta continuano ad incontrare inaccettabili resistenze

03/01/2022

Il Capodanno nella psiche e l'arte del cambiamento

Si dice che il Capodanno sia una sorta di compleanno collettivo e i festeggiamenti rappresentino per tutti, nel bene e nel male, la consapevolezza di un anno in più. Ne deriva che le reazioni a questa ricorrenza siano diverse

31/12/2021

Coltivare la speranza

Se c'è una parola che nei giorni natalizi e di fine d'anno ricorre più di frequente, questa è la "speranza".

15/12/2021

L'albero di Natale, ancora metafora della nostra esistenza

Nei preparativi per il Natale ancora oggi, oltre al Presepe come narrazione della cristianità, c'è l'albero da adornare all'esterno o in casa


13/11/2021

I giochi violenti di Squid Game

Da quasi due mesi si sta parlando di Squid Game, il "Gioco del calamaro" la serie TV coreana che sta spopolando


14/09/2021

Il silenzio degli innocenti. Le vittime inascoltate dei bulli

Valentina ha sperato ogni giorno che i suoi compagni potessero avere compassione di lei e prima o poi la lasciassero in pace, almeno durante la pausa, quando gli altri si divertivano e lei si cercava una tana dove sparire. Ma inutile


04/08/2021

Dal DDL Zan all'educazione e alla prevenzione dell'omofobia

Il grande dibattito attorno al DDL Zan evidenzia lo scontro politico in atto ma anche quanto ci sia ancora da fare per contrastare la violenza nei confronti delle diversità e in particolare quelle riguardanti la sessualità

24/07/2021

Il gioco come confronto. Ovvero, educare anche alla sconfitta

Da più parti e da tempo, ormai, si dice che nell'educare serve fornire il senso del limite, contenere gli eccessi, dare un confine alle richieste, moderare le pretese


  • Valtrompia
  • Bovegno
  • Bovezzo
  • Brione
  • Caino
  • Collio
  • Concesio
  • Gardone VT
  • Irma
  • Lodrino
  • Lumezzane
  • Marcheno
  • Marmentino
  • Nave
  • Pezzaze
  • Polaveno
  • Sarezzo
  • Tavernole
  • Villa Carcina
  • -

  • Dossier